Marina di Teulada Verificato
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Il tratto di litorale della provincia di Vibo Valentia che si estende per circa 40 chilometri, da Pizzo, nel Golfo di Sant’Eufemia a Nord, al Comune di Nicotera, nel Golfo di Gioia Tauro a Sud, è conosciuto come la “Costa degli Dei”.
Proprio in questo meraviglioso contesto rivierasco, il cui nome, secondo antiche leggende, deriverebbe dal fatto che, proprio per le sue bellezze, fosse stato prescelto dagli Dei per dimorarvi, troviamo Vibo Marina, frazione costiera di Vibo Valentia, in passato chiamata con il toponimo di Porto Santa Venere. Secondo una credenza popolare, infatti, un pescatore della zona rinvenne sulla spiaggia una statua che raffigurava una donna sdraiata e, scambiandola con Santa Venere, gli abitanti decisero di dedicare il loro borgo alla Santa.
La statua che in effetti era di epoca romana e raffigurava Arianna che, dopo essere stata abbandonata da Teseo, si era addormentata sull’Isola di Nasso, può essere ancora ammirata sul lungomare di Vibo Marina.
La frazione rivierasca di Vibo Valentia, benché disti solo alcune centinaia di metri dalla località Trainiti dove, già nel neolitico, erano stati predisposti degli approdi per l’attracco delle imbarcazioni che trasportavano l’ossidiana e che con le dominazioni Greca e Romana vide accrescere enormemente la propria importanza come punto di attracco per i commerci marittimi, ha una storia tutto sommato abbastanza recente.
La storia di Vibo Marina infatti è profondamente legata alla costruzione del suo porto che fu realizzato nel 1865, con il nome di Porto Santa Venere, e che nel tempo si è attestato come una delle infrastrutture più importanti dell’area per la nautica peschereccia, commerciale e diportistica.
Il porto di Vibo Marina insiste nella parte sud del Golfo di S. Eufemia ed è costituito da un lungo molo di sopraflutto ad Est che, nella parte finale, forma un piccolo gomito nonché, ad Ovest, da un molo di sottoflutto che si articola in due bracci. Quest’ultimo, al proprio interno, risulta banchinato.
Per quanto riguarda le aree del bacino acqueo destinate al diporto, si segnala che una volta fatto accesso nel porto, costeggiando il molo di sottoflutto (lasciandolo alla propria sinistra) si raggiungeranno alcuni pontili galleggianti gestiti da importanti imprese private che possono accogliere Yacht anche di 50 metri, offrendo servizi connotati da grande professionalità e cortesia.
Oltre alla possibilità di ormeggio presso i pontili galleggianti, ai diportisti è consentito utilizzare anche le banchine che si trovano sul versante interno del molo di sopraflutto che, accedendo al Porto e costeggiando il molo (lasciandolo a dritta), si incontrano secondo il seguente ordine: Banchina Buccarelli; Banchina Papandrea; Banchina Bengasi; Banchina Tripoli e Banchina Fiume.
Relativamente ai venti si segnala che il Libeccio, il Ponente e il Maestrale possono creare un certo fenomeno di risacca e che, quest’ultimo, è vento di traversia. Non sono segnalati particolari pericoli nell’accedere alla struttura portuale anche se è vivamente consigliato, anche in ragione del movimento di unità commerciali, di approssimarsi all’imboccatura del porto avendo una visuale ben chiara dell’ingresso, di non intralciare in alcun modo la navigazione di tali unità e di mantenere una velocità massima di 3 nodi.
I diportisti che desiderino ormeggiare al porto di Vibo Marina, oltre che alla Marina Carmelo potranno rivolgersi per i posti barca a:
Per chi una volta ormeggiata la propria barca desideri addentrarsi nella conoscenza della cultura locale, fortemente legata ad un passato di pesca al tonno, si consiglia di visitare la tonnara Santa Venere e quella di Bivona. Spostandosi poi di alcuni passi dal litorale potrebbe essere interessante una visita alle rovine del Castello di Bivona.
Si tratta di un’antica struttura militare, risalente agli inizi del 1300, che quando fu edificata si trovava sulla costa come sembra testimoniare lo scoglio su cui poggia parte del muro perimetrale. La struttura a pianta rettangolare è caratterizzata dalle quattro torri cilindriche poste ai quattro angoli. La curiosità del castello è che, circa due secoli dopo la sua costruzione, pur mantenendo la sua principale destinazione militare, fu anche utilizzato per la fabbricazione dello zucchero.
Per chi ha modo, poi, di raggiungere Vibo Valentia, non può mancare una visita al castello medievale di Vibo Valentia, fatto erigere nel XIII secolo da Federico II di Svevia e che oggi ospita il Museo “Vito Capialbi” dove è custodita una delle maggiori collezioni archeologiche della Regione.
Al suo interno è possibile ammirare collezioni di armi, monete, ceramiche, offerte votive dell’età Greca, nonché la notissima “laminetta aurea con testo orfico”, rinvenuta nella tomba di una giovane donna Greca, con cui sono fornite le indicazioni di come comportarsi nell’aldilà.
Ma la cultura va seguita anche a tavola e, quindi, sostando a Vibo Marina non potrete non assaggiare alcuni piatti tipici della gastronomia locale, tra cui ricordiamo, senza assolutamente voler essere esaustivi, la tipica pasta “fileja” che viene servita con diversi condimenti, la famosissima ‘nduja di Spilinga (un insaccato piccante di suino) e per finire il celeberrimo tartufo di Pizzo (un gelato che, una volta assaggiato, non scorderete più).
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