Marina di Teulada Verificato
- Acqua in banchina
- Corrente in banchina
- Noleggio autovetture
- Trattamento acque grigie
Dicendo Camerota spesso ci si riferisce a Marica di Camerota, meravigliosa località balneare del Cilento, che costituisce però una frazione del Comune di Camerota, che dista quasi 7 chilometri dal mare ed è arroccata sopra una roccia. Il toponimo del borgo deriva dal termine greco Kamerotos, ossia curvo, che si riferisce alla volta delle numerosissime grotte presenti nella zona. Molto più romanticamente si narra che il nome derivi da una leggenda secondo la quale il nocchiero di Enea, Palinuro, mentre conduceva la flotta dell’eroe verso il Lazio, si innamorò follemente di una meravigliosa sirena di nome Kamaratòn. La sirena, però, nota per la sua crudeltà, non ricambiò il sentimento di Palinuro, ma anzi lo derise e si immerse prendendolo in giro. Il nocchiero disperato la seguì sul fondo del mare perdendo così la vita. La Dea dell’amore, Venere, colpita e offesa per la crudeltà di Kamaratòn, la trasformò in roccia, proprio il promontorio su cui sorge il comune di Camerota, condannandola a guardare in eterno il suo amante respinto che a sua volta si trasformò nel Promontorio di Palinuro.
Abbandonando i miti e le legende sappiamo che il territorio di Marina di Camerota era abitato sin dal periodo neolitico, quindi circa 40.000 anni fa, quando l’uomo di Neanderthal si stabilì in questa zona dimorando nelle numerosissime grotte e caverne che costellano questo tratto della costa cilentana. Questi ominidi, conosciuti come Homo Camerotensi, hanno lascito evidenti tracce del loro passato tra cui numerosi utensili per la caccia e la pesca e, in particolare nella Grotta del Riparo del Poggio, i resti di numerosissimi animali anche di grosse dimensioni come orsi, rinoceronti ed elefanti, a dimostrazione delle loro ampie capacità di caccia anche verso prede ambiziose.
La storia più recente, poi, ci narra che le origini di Marina di Camerota risalgono al XVII secolo, quando, nei pressi di Capo degli Infreschi, alcuni pescatori crearono un piccolo insediamento. Questo piccolo agglomerato, che poteva contare unicamente su un forno, un pozzo ed una taverna nel tempo, si ampliò visto che, alcuni marinai amalfitani e sorrentini, iniziarono a spostarsi per insediarsi su quel tratto di costa, proprio nei presi del porto naturale degli Infreschi.
Alcuni secoli dopo, a metà del 1800 circa, re Ferdinando II di Borbone riconobbe ufficialmente il piccolo borgo, disponendo che assumesse il nome di Marina di Camerota.
Oggi Marina di Camerota, soavemente adagiata ai piedi del Monte Bulgheria e bagnata da meravigliose acque cristalline, è considerata da molti come una delle mete turistiche più ambite della Costa Cilentana.
Chi ormeggia al porto di Marina di Camerota, uno dei porti maggiori e meglio strutturati del Cilento per i diportisti, oltre ad approfittare della possibilità di fare meravigliose passeggiate, potrà girare per i famosi negozi di artigianato locale specializzati nella lavorazione e vendita della terracotta. Tipici prodotti locali sono le “mammole”, brocche decorate capaci di mantenere l’acqua molto fresca, nonché gli oggetti prodotti dagli artigiani del vimini ed i prodotti lavorati con il corallo rosso. Il piatto tipico è la Maracucciata. E’ una particolare polenta mista di grano e di un legume chiamato “maracuoccio”, molto simile al pisello e dalle dimensioni di un sassolino, che cresce a Lentiscosa e Camerota. La particolarità sta nel fatto che tratta di una vera rarità, visto che sembra che questo legume non sia rintracciabile in nessun’altra parte d’Italia.
Il Porto di Marina di Camerota, struttura avanzata e moderna, è costituito da un molo di sopraflutto a tre bracci approssimativamente di 450 m, nonché da un molo di sottoflutto di circa 150 m. Tra i moli c’è una banchina dove sono sistemati tre pontili galleggianti di circa 80 m l’uno.
Accedendo al porto è assolutamente consigliabile mantenersi ad almeno 5 metri dalla testata del moletto di sottoflutto, procedendo ad una velocità assolutamente moderata, visto l’intenso traffico sia in entrata che in uscita. La struttura ridossata rispetto al vento di Ponente, presenta venti dominanti da Est, SE ed SW, con venti di traversia da Nord.
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