Marina di Teulada Verificato
- Acqua in banchina
- Corrente in banchina
- Noleggio autovetture
- Trattamento acque grigie
L’Isola di Capri, forse la più nota tra le isole che compongono l’arcipelago Campano, è famosa per il meraviglioso territorio, i panorami indimenticabili, gli hotel esclusivi e lo shopping. Nel suo territorio è presente uno dei siti naturali più conosciuti al mondo, la Grotta Azzurra. Una cavità buia in cui l’acqua del mare si tinge di blu elettrico grazie alla presenza di una grotta sotterranea che filtra la luce del sole. Per chi ha la fortuna di navigare nelle meraviglio acque che circondano questa perla del Mar Tirreno, è assolutamente consigliato dal founder del sito consumare un pasto nel ristorante “il riccio” posto proprio sopra la Grotta Azzurra, raggiungibile sia via mare, dove ci sono appositi approdi, sia via terra. Oltre la Grotta azzurra sicuramente emblematici dell’Isola di Capri sono i tre Faraglioni, il faraglione di Terra detto Saetta, l’unico ancora collegato alla terraferma; il faraglione di Mezzo detto Stella ed infine il faraglione di Fuori detto Scopolo, famoso perché abitato dalla famosa lucertola azzurra. I Faraglioni capresi sono stati citati nell’Eneide poiché secondo il Vate Virgilio erano dimora delle Sirene, le creature metà donna e metà pesce, meravigliose ammaliatrici, che con il proprio canto rapivano i marinai per poi ucciderli.
Forse però la leggenda più affascinante e nascosta dell’Isola di Capri è legata alla tradizione di regalare una campanellina da portare al collo come simbolo di buon augurio. Si narra, infatti, che a Capri, tanto tempo fa, vivesse un pastorello, orfano di padre, così povero che possedeva unicamente una pecorella. Una sera il pastorello si distrasse a raccogliere dei fiori e, quando si alzò, si rese conto che la pecorella era sparita. Non vedendo la bestiola da nessuna parte, e visto che si stava facendo notte, fu colto dall’angoscia. Poi, sentendo un debole scampanellio, sperando che provenisse dalla campanella che aveva legato al collo della pecora, iniziò a correre a perdifiato verso il suono tra rovi e pietre e continuò a correre finché, mentre stava per precipitare in un burrone, fu fermato da una luce. Quella luce irradiava da San Michele che, su un cavallo bianco, si sfilò dal collo una campanellina e la donò al pastorello,’ dicendogli che gli avrebbe portato fortuna. Da allora, ogni desiderio del ragazzo fu esaudito.
Registrati per usufruire dei nostri servizi.