Tra le località della Costiera Amalfitana sicuramente merita una menzione particolare il borgo di Cetara. Considerato uno dei vanti di quel meraviglioso tratto della costa tirrenica e tutelato come patrimonio dell’UNESCO, è assolutamente ideale per chi desidera una vacanza in pieno relax lontana dal turismo di massa e dalla movida sfrenata.

Incastonato tra il mare di un blu cobalto e il monte Falerno che degrada dolcemente verso la costa, questo piccolo borgo di tradizione marinare è caratterizzato da una peculiare conformazione ad anfiteatro che lo rende un approdo ideale per i diportisti in cerca di arte, bellezza e serenità in un ambiente accogliente che li coccoli con eccellenze gastronomiche.

Per i diportisti che si avvicinano a Cetara dal mare, il paesino appare come un piccolo gruppo di case arroccate le une sulle altre e separate da strettissimi vicoli che si inerpicano su per una lussureggiante insenatura rocciosa, protetta da una possente torre saracena che si erge dalla minuscola spiaggia poggiata ai piedi del borgo e che oggi, completamente restaurata, ospita il museo del mare.

La tradizione marinara e peschereccia di questo luogo incantato la si rileva anche dal nome Cetara, che origina dal vocabolo latino Cetaria, che si traduce in tonnara, o dal sostantivo cetarii, che indicava i commercianti o i pescatori di pesci di grandi dimensioni.

Questo piccolo borgo sarebbe stato eretto nel corso dell’Alto Medioevo da un gruppo di Saraceni che vi restarono fino alla fine del primo millennio. Una volta cacciati i Saraceni gli abitanti, abilissimi pescatori, furono sottomessi alla curia vescovile di Amalfi cui furono costretti a pagare una tassa sulla pesca denominata ius piscariae.

In tale periodo il borgo, difeso da una parte dal monte Falerzio, fu fortificato lungo la costa con una cinta muraria e, infine, con una imponente una torre vicereale. Tale sistema difensivo, però, non poté nulla contro la furia dei corsari che, nel XIV secolo, attaccarono e devastarono il paese, rapendo oltre trecento abitanti per utilizzarli come schiavi e trucidandone molti altri che si rifiutavano di convertirsi.

A tale devastante attacco è legata un’antica leggenda secondo la quale alcuni dei monaci riuscirono a sottrarsi alla devastante violenza dei saraceni nascondendosi in una delle numerose grotte della zona, ma i pirati riuscirono a scovarli e li uccisero tutti. Da quel momento, durante la notte, nella spiaggia del lannio Torretta si sentirebbero dei lugubri lamenti che, secondo alcuni, sarebbero da attribuire ai salmi recitati dai monaci che sorretti dalla fede, anche durante la strage dei pirati continuarono a pregare.

Leggende a parte oggi Cetara è un meraviglioso luogo di villeggiatura in cui assaporare fino in fondo il piacere di una vacanza in pieno relax godendo del meraviglioso mare cristallino, e perché no, visitando l’affascinante centro storico, costellato di caratteristici ristoranti in cui assaggiare eccellenti piatti di pesce e che custodisce numerosi antichi monumenti tra i quali segnaliamo il Duomo, caratterizzato da elegantissimi interni barocchi e i numerosi palazzi nobiliari.

Descrivere tutto ciò che c’è di bello a Cetara è un’impresa davvero difficile, per cui forniamo di seguito un breve elenco delle bellezze storiche, artistiche e turistiche che i fortunati diportisti che decidono di attraccare nel suo Porto possono ammirare:

1) Torre Vicereale – struttura iconica del borgo di Cetara, fu fatta erigere nel XVI secolo nell’ambito del sistema difensivo e di avvistamento del territorio contro le incursioni saracene. Tuttora si erge sulla spiaggia “la Torretta” e, recentemente completamente ristrutturata, ospita un Museo che racchiude varie aree, “Museo della pesca e della colatura di alici”, “Museo Vivo”, pinacoteca delle opere di “Manfredi Nicoletti” e de “I Costaioli”;

2)  Chiesa e Convento di San Francesco – risalenti al 1300. Strutture realizzate nel classico stile “Francescano” in cui la semplicità è assoluta. All’interno della chiesa è possibile ammirare alcune opere di Marco Benincasa;

3) Chiesa di San Pietro Apostolo – del IX secolo, realizzata in stile barocco fu arricchita, successivamente da una cupola di maioliche e, infine, nel XIII sec. dotata di un campanile.

Il Porto Comunale di Cetara, protetto da un molo a due bracci esternamente a scogliera ed internamente banchinato e che si estende per circa 250 metri, permette di accogliere, durante il periodo estivo, oltre 150 tra natanti e piccole imbarcazioni da diporto. I servizi di ormeggio, in passato curati direttamente dalle maestranze comunali, da alcuni anni sono stati affidati all’azienda Cetara Servizi e Sviluppo – CSS. La fornitura di tutti i servizi connessi all’ormeggio inizia in data 1 giugno e si conclude il 30 settembre.

Appare opportuno evidenziare che nell’accedere o uscire dal bacino portuale è necessario prestare attenzione ad una barriera sommersa. Ciò posto si segnala che i venti dominanti sono la Tramontana, il Libeccio e lo Scirocco che è anche vento di Traversia.